Collezionare moda. Dalle t-shirt all’haute couture

24.10.2025 – 12.04.2026

Abiti da sera o street wear, lingerie o completi da uomo: collezioniste e collezionisti raccolgono, catalogano e conservano tesori tessili. Cosa si nasconde dietro la passione per il collezionismo e cosa rende un capo di abbigliamento degno di essere collezionato?

La cultura pop e il graphic design si riflettono in t-shirt esclusive; uno sguardo a cosa c’è «sotto» rivela una collezione di raffinata biancheria intima che racconta l’evoluzione degli ideali di bellezza femminile; ensemble unici realizzati su modelli degli haute couturier in Svizzera incantano il pubblico; eleganti completi e accessori rappresentano la moda maschile dagli anni 1920 agli anni 1940. Completano la rassegna importanti pezzi della collezione del Museo tessile, che preserva la ricca storia tessile del San Gallo e della Svizzera orientale. Questo estratto dimostra come una collezione possa trasmettere conoscenza e offrire ispirazione, ma anche le sfide legate alla conservazione di questa eredità culturale.

I visitatori sono invitati a partecipare alla riflessione e a osservare il proprio guardaroba, eventualmente anche il proprio «modo di collezionare» gli abiti: componiamo il nostro guardaroba in modo consapevole o i vestiti si accumulano senza criterio? Come arriviamo al nostro stile personale al di là delle tendenze della moda? Nella tensione tra fascinazione e superfluo, i riflettori si accendono anche sul consumo (eccessivo) e sulla linea sottile tra raccolta mirata e accumulo indiscriminato.

Nell’installazione artistica Lumpensammlerin (2024, termine tedesco con cui si definisce lo «straccivendolo», letteralmente «collezionista di stracci», qui declinato al femminile: la «straccivendola»), l’artista Andrea Vogel affronta questo tema, mostrando i luoghi inattesi in cui finiscono i prodotti tessili gettati via e cosa può nascere da questi materiali scartati. Nel secondo intervento artistico, la fotografa Rebecca Bowring esplora con la sua serie l’étreinte (2020, dal francese «l’abbraccio») il tema dell’eredità di collezioni private e il valore emozionale di capi che diventano anche custodi di ricordi.

Abbiamo avuto il piacere di collaborare con le collezioniste e i collezionisti privati Rosmarie Amacher, Marcus Gossolt, Reto Salis Gross e Beata Sievi e le artiste Andrea Vogel und Rebecca Bowring.

 

 

 

 

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